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Acquisto crediti fiscali
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Comprando crediti derivanti da bonus edilizi
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Scopri perché conviene acquistare crediti fiscali
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Come noto, il Decreto Rilancio ha incrementato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute a fronte di specifici interventi edilizi nel periodo dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2023 (prorogato dalla Legge di Bilancio 2022). Una delle novità più importanti previste dal Decreto 34/2020 è la possibilità per il contribuente di cedere il proprio credito fiscale all’impresa che esegue i lavori o a terzi, recuperando il credito stesso in tempi più rapidi rispetto ai termini previsti dalle normative fiscali. La misura agevolativa comprende le detrazioni fiscali già previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di riduzione del rischio sismico (c.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica (c.d. Ecobonus).
Cos’è il credito d’imposta bonus edilizi
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Il credito d’imposta è un qualsiasi credito vantato nei confronti dello Stato, utilizzato per compensare eventuali debiti nei confronti dell’erario e per il pagamento dei tributi che grazie alle nuove disposizioni normative "Il Decreto Rilancio" può essere utilizzato o venduto a soggetti terzi. I crediti d’imposta per interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica e messa in sicurezza possono essere ceduti o scontati in fattura (ex articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77) sono generati dai seguenti interventi:
• Superbonus (Ecobonus e Sisma Bonus) – detrazione del 110%, recupero in 4 o 5 anni;
• Ecobonus – detrazione dal 50% all’85%, recupero in 10 anni;
• Sismabonus – detrazione dal 50% all’85%, recupero in 10 anni;
• Bonus Ristrutturazione – detrazione dal 50%, recupero in 10 anni;
• Bonus Facciate – detrazione dal 60% al 90%, recupero in 10 anni.
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Cos’è la cessione del credito
Il credito d’imposta può essere ceduto da parte dell’esecutore dei lavori ad un altro soggetto. La cessione del credito è vantaggiosa sia per chi vende che per chi compra: il primo, infatti, ha la possibilità di definire un prezzo per la cessione; il secondo, invece, ha la facoltà di acquistare il credito ad un prezzo minore rispetto al suo valore nominale, godendo di un importante risparmio fiscale.
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Chi può acquistare il bonus fiscale
Possono acquistare il bonus fiscale:
Le Società;
Le Ditte Individuali;
I Professionisti;
Gli intermediari Finanziari;
Gli imprenditori;
Gli Enti e le Associazioni.
Come si ottiene un risparmio fiscale
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Premesso che, si realizza legittimo risparmio d’imposta quando il contribuente utilizza gli strumenti messi a disposizione dallo Stato. L’acquisto di crediti fiscali per bonus edilizi è una occasione valida per poter risparmiare attraverso una corretta pianificazione fiscale.
L’acquisto di un credito fiscale, per una società così come per una persona fisica, equivale ad un investimento finanziario caratterizzato da un tasso interno di rendimento molto interessante. La possibilità di cedere il credito d’imposta rappresenta un’ottima opportunità per ottenere liquidità immediata derivante da un prestito pluriennale anche da parte di un’impresa o da una persona fisica che abbiano effettuato investimenti per specifici interventi.
Una società, ad esempio, otterrebbe un notevole vantaggio nel caso in cui acquistasse crediti fiscali da compensare nel proprio Modello F24. Per ipotesi, acquistando un credito decennale (Bonus Facciate) con valore nominale di 32.000 euro al prezzo di 22.400 euro, la società riuscirebbe ad avere un risparmio del 30%. Ciò significa che compenserà un credito di 32.000 euro, pagando una cifra decisamente minore!
Si precisa che la compensazione del credito fiscale acquistato è soggetta all’effettiva maturazione di un pari o superiore debito fiscale, negli anni di riferimento.
Come utilizzare il credito d’imposta
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Il credito d’imposta è usufruito con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale verrebbe utilizzata la detrazione. La quota di credito d’imposta non utilizzata durante l’anno non potrà né essere fruita negli anni successivi, e non potrà essere richiesto un rimborso.
Pertanto, è possibile compensare i crediti di imposta agevolativi derivanti dagli interventi elencati all’articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020 – acquisiti a mezzo di “cessione del credito” – con tutte le entrate, il cui versamento per il tramite dell’F24 è previsto, direttamente o indirettamente, da disposizioni normative primarie o da decreti ministeriali, che richiamano le modalità di versamento di cui all’articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997.
Le somme maturate potranno quindi essere utilizzate in compensazione per il pagamento di imposte, tasse e contributi, sulla base della ripartizione annua con la quale si usufruirebbe la detrazione.
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La responsabilità dell’acquirente
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Il Decreto Rilancio ha reso cedibili la maggior parte dei bonus fiscali del mondo edile. I Decreti Aiuti e Semplificazioni hanno tentato di sbloccare il mercato delle cessioni dei crediti d’imposta che si era fermato – o quasi – con il succedersi degli interventi normativi avviati dal Decreto Cessioni (Dl 4/2022). La legge di conversione del DL Aiuti bis, invece, introduce una limitazione di responsabilità dell’acquirente dei bonus, che potrà essere chiamato a risponderne solo nei casi di dolo o colpa grave.
A chiarire la portata delle nuove norme è intervenuta la circolare n. 3/E dell’Agenzia delle Entrate specificando che l’ipotesi di concorso in violazione del fornitore e dei cessionari è stata limitata ai soli casi di dolo o colpa grave, a condizione che per i crediti originati dall’esercizio di una delle opzioni di cui all’articolo 121, comma 1, lettere a) e b), del Decreto Rilancio, siano «stati acquisiti, nel rispetto delle previsioni di legge, i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni di cui all’articolo 119 e di cui all’articolo 121, comma 1-ter» (comma 1-bis.1 dell’articolo 14 del decreto Aiuti).
Di seguito alcune ipotesi esemplificative in cui sussistono il dolo e la colpa grave: il dolo ricorre quando il cessionario è consapevole dell’inesistenza del credito e ciononostante il cessionario procede all’acquisizione e alla compensazione dello stesso nel Modello F24, traendo un beneficio fiscale indebito correlato al credito inesistente; la colpa grave ricorre, invece, quando il cessionario procede con l’acquisto dei crediti senza la documentazione richiesta.
Comprare il credito d’imposta con PagaMenoImposte.it è quindi una soluzione assolutamente legale e sicura che mettiamo a completa disposizione del cliente interessato ad un investimento a rischio zero e nello stesso tempo permette un significativo risparmio fiscale.
Inoltre, acquistando il credito da privati o da imprese non si avrà nessun rischio legato alla corretta esecuzione dell’opera, ma si otterrà la possibilità di selezionare crediti dalla tipologia e dalle caratteristiche più idonee alla propria pianificazione finanziaria.
Infine, volendo, il cliente potrà godere dell’assistenza di esperti che si occuperanno di analizzare tutta la documentazione relativa al credito e che si occuperanno di redigere un parere fiscale ed un parere legale, donando a lui una maggiore garanzia sull’esistenza dello stesso.
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